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Arte e Yoga tra gli Ulivi: Rifugi Letterari
11/07/2020

Si è conclusa, con l’incontro di domenica 19 luglio, la prima parte dei “Rifugi Letterari”: due pomeriggi di buon cibo, arte e yoga tra gli ulivi del Frantoio. L’evento tornerà con due date a settembre.
Come ogni anno il Frantoio Montecchia organizza eventi che non riguardano soltanto il mondo dell’olio. Con le dovute precauzioni stra-ordinarie, dopo un emergenza che ha tenuto tutti in casa, è stato bello dare il via agli eventi estivi. E siamo felici di averlo fatto con “Rifugi letterari”: arte e yoga tra gli ulivi.
Venerdì 10 e Domenica 19 luglio. Due pomeriggi emozionanti in cui si sono incontrati arte e buon cibo, yoga e bevande naturali. Tutto in mezzo agli ulivi, o nell’orto, nel silenzio o tra le note di un violino.
Dopo una breve camminata di preparazione verso il lago, Alessandra Zancocchia di YogaMeglio.it ha guidato una pratica yoga semplice e rilassante, accompagnata dalle cicale e il loro canto.
Ai pochi che non hanno praticato, sulla sponda opposta del lago, sono stati offerti in anteprima gli infusi ghiacciati preparati dai ragazzi di Hyperborea, azienda che produce e trasforma erbe officinali con rispetto e fantasia.
Ricomposto il gruppo iniziale, rinfrescato e pronto, duca è stato il suono del violino di Ludovica Trimarelli. Ha trasportato tutti in un’altra dimensione, fatta appunto di artisti, poeti. Persone inutili e anime forti rappresentate nei quadri di Pino Manzella e raccontate da Margherita Di Marco, della Compagnia dei Merli Bianchi, in una performance tanto onesta e appassionata da emozionare e far riflettere.
Cosa succederebbe se Jorge Luis Borges si interfacciasse con Alda Merini? A cosa serve far stare sullo stesso ulivo Renato Guttuso e Cesare Pavese? Forse a niente, «tutta l’arte è perfettamente inutile» scriveva Oscar Wilde, eppure con “Poeti, scrittori e altre creature inutili” Pino, Margherita e Ludovica sono riusciti a toccare corde profonde e comuni.
Dopodiché i partecipanti sono stati liberi di raccogliere poesie nel frutteto, per condividerle a voce alta o leggerle in disparte, mentre brontolii di stomaco tradivano il più nobile dei bisogni.
E infatti puntuale, nell’orto carico di colori estivi, è arrivata la merenda del Frantoio, accompagnata dai cocktail unici di Hyperborea, con gin e erbe officinali. Martina ha invitato a prestare attenzione a come, nei contenitori biodegradabili di Ekoè, ci fosse ciò che si aveva intorno: l’arte della natura. Ha riflettuto sull’importanza di essere consapevoli di ciò che mangiamo e del gesto che compiamo attivando tutti i sensi.
Due pomeriggi intensi, complessi ma pieni di leggerezza.
Qualcuno ha fatto un piccolo incontro con se stesso, altri sono entrati in sintonia con gli animali del lago, gli unici a far chiasso durante lo yoga. Alcuni hanno poi fatto gulp alla prima nota di un violino, o slurp al primo sorso di tisana. E tutti hanno ascoltato, guardato e mangiato.
C’è stata ovviamente l’arte nei primi due Rifugi Letterari. Quella degli uomini sensibili e dei combattenti, di donne pazze e di giovani illusi. Di tutti quei personaggi inutili che, per citare Roberto Bolano, portano «la povera bandiera dell’arte che si oppone all’orrore che si somma all’orrore, senza cambiamenti sostanziali […] Una battaglia persa in anticipo, come quasi tutte le battaglie dei poeti.”
Una battaglia che però bisogna continuare a fare, per rispetto verso il mondo, amore per noi stessi e fiducia negli altri.
E noi continueremo a settembre, con altre due date, prima che l’autunno rivendichi con le olive le sue priorità, che poi sono le nostre.
https://www.hyperboreafarm.it/